La "Katy" del titolo del libro è una "Poohlover" (come si chiamano fra loro i fan dei Pooh). E il libro racconta la sua storia di donna nata a Milano nel marzo del 1952 con il nome di Rita Baresi, diventata per gli amici Katy come la protagonista della canzone dei Pooh del 1968: amicizie, amori, gioie, delusioni, insomma la vita di una donna come tante della sua generazione.
La storia della vita di Rita/Katy è punteggiata e quasi raccontata da 17 canzoni, che danno il titolo ad altrettanti capitoli (il libro ne conta 19, due dei quali si intitolano "Interludio" e "Interludio 2"); naturalmente (quasi) tutte canzoni dei Pooh - tranne l'ultima, "E vanno via", che è nell'album di Facchinetti e Fogli "Insieme", 2017 - e (quasi) tutte con il testo di Valerio Negrini, il fondatore e poi paroliere del gruppo (unica eccezione è "Vivi", le cui parole sono di Stefano D'Orazio); il libro è, in fondo, una lunga lettera d'amore di Roby Facchinetti, autore e tastierista e voce dei Pooh, al suo più stretto collaboratore, purtroppo scomparso qualche anno fa ("L'unico mio cruccio" mi ha detto Facchinetti "è che Valerio non abbia avuto il riconoscimento che gli sarebbe stato dovuto" - in proposito,
potete rileggere qui una mia intervista a Negrini).
La trama della vicenda è dunque dettata dai testi delle canzoni, il che rende lo scritto una potenziale sceneggiatura per un musical (tipo "Mamma mia!" degli ABBA) o una serie televisiva.
Ma sono state prima scelte le canzoni, e sui loro testi è stata costruita la storia, o viceversa?
La "gabbia" dei testi a volte forza leggermente la fluidità della vicenda narrata, e la lettura risente dell'inevitabile didascalicità (anche la carriera dei Pooh è raccontata in filigrana, e alcuni dettagli suonano pleonastici rispetto ai dialoghi) fino all'ultima notte insieme della band in concerto del 30 dicembre 2016 a Casalecchio di Reno.
Qualche concessione all'Harmony (ma con compostezza e senza troppe smancerie) non impedisce al libro di risultare emozionante per tutti i seguaci di Roby, Riccardo, Dodi, Red e Stefano.