Review written by Teryolpul for DeBaser. (November 7, 2014 in the morning)
Visto che su Debaser pare scoppiata la Pooh-Mania vorrei dare anch'io un contributo alla causa.
"Boomerang" esce nel 1978 dopo l'ottimo successo del precedente "Rotolando respirando" (album, quest'ultimo, trainato dal successo di "Dammi solo un minuto") ed è un cambio di rotta per la band più longeva d'Italia: i suoni si fanno più diretti, le chitarre prendono il sopravvento su violini e archi vari, il ritmo appare fin da subito più scanzonato e divertito. E si riesce persino a ironizzare su sé stessi ("Pronto, buongiorno è la sveglia") nonostante una certa tendenza a piangersi un po' addosso ("Ci penserò domani", che sarà pero' il brano di maggior successo dell'album).
Musicalmente stuzzicante pecca pero' di troppa sicurezza e le analisi, diciamo così, sociologiche presenti in molte canzoni fanno sorridere. I Pooh, in fondo, sono sempre stati considerati una band la cui principale fonte d'ispirazione era l'amore, vederli cantare le ansie e le speranze dei giovani in servizio di leva ("Classe '58") o vederli solidarizzare con i pendolari ("La città degli altri") fa sorridere e lascia indifferenti.
Così come non funziona l'escursione storica a firma Stefano D'Orazio ("La leggenda di Mautoa") in cui si narrano le vicende dell'aborigeno Mautoa il cui destino è legato indissolubilmente al boomerang (ecco spiegato il titolo). Esperimento da dimenticare, anche se nel successivo album l'argomento esotico sarà sviluppato con maggior successo ("L'ultima notte di caccia").
Da segnalare, invece, "Quaderno di donna" in cui i nostri tentano di delineare un quadro non scontato sui movimenti femminili di quel decennio, e il mega successone radiofonico "Cercami".